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...le correnti entro le quali l’artista spazia: dai paesaggi, resi attraverso armoniche pennellate, alle immagini cariche dei simboli della contemporaneità. L’icona del bimbo in provetta è il centro gravitazionale attorno a cui ruota un’esposizione che si propone di superare i “vecchi orizzonti” attraverso la rappresentazione delle recenti conquiste nel campo delle biotecnologie. È soprattutto un originale faccia a faccia con il controverso tema della clonazione umana, che l’artista ci svela a piccoli passi. L’atmosfera in cui il visitatore è accolto è quella di una tranquillità assoluta: barche immobili nel mare calmo, l’unica forma di vita è quella dei gabbiani. Nelle opere successive, la visionarietà dell’artista ci accompagna verso immagini di forte impatto, quelle del bambino intrappolato nella provetta, nell’incertezza del futuro. La percezione immediata di fronte a questi dipinti è dunque quella di un’artista che, come il bambino, ha la sensazione di vivere nella prigione dei grattacieli della città contemporanea, teatro di catastrofi e alterata dall’inquinamento. S. Gatti sogna un “oltre”, una seconda possibilità per l’umanità, in cui gli “Adamo ed Eva” della nuova era possano intraprendere un percorso della storia in cui l’amore sia la più grande certezza. Questo è uno dei messaggi che filtrano dal mondo espressivo dell’artista, tra sogno e denuncia sociale.»
VALENTINA TOVAGLIA (MARZO 2008)
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